Guida all’isola dei falchi
Il Cavallera
Quando nacque, nel 1922, era la Casa del proletariato. I carlofortini chiamano con orgoglio “U Palassiu” (il Palazzo) il grande edificio in via Roma che ospita il cine-teatro di Carloforte. Il suo attuale nome è Cavallera perché dal 1952 è dedicato al medico piemontese Giuseppe Cavallera, pioniere del socialismo .
Arrivando con il traghetto lo si nota sul lungomare a sinistra: si distingue dagli altri edifici perché è alto 15.50 metri e al momento della costruzione sovrastava tutte le case vicine. Non solo. I muri perimetrali misurano circa 1 metro, è lungo quasi 13 metri (occupa un isolato) e non è intonacato. I blocchi di pietra con cui venne costruito provengono dalla cava di Guidi e conservano quel tipico giallo ocra.
Il Cavallera simboleggia il duro lavoro, la voglia di riscossa, accrescimento culturale e divertimento, oltre alla consapevolezza di come l’unione possa fare la forza. Oggi ospita nella facciata frontemare il ristorante Da Andrea al Cavallera, in quella nord l’atrio e la biglietteria del cinema, a est il bar Roma, la cui entrata è su via Roma. I tavolini esterni, complice l’ombra dei rigogliosi alberi, godono d’estate, di un meraviglioso fresco maestrale ristoratore dalle calde temperature nordafricane.
Il teatro è composto di tre ordini di gallerie a colonnine in stile Liberty fabbricati in ferro e ghisa. Per costruirlo ci sono voluti 1500 metri cubi di roccia che i volenterosi soci scolpirono a mano e impastarono con argilla e calce dando vita all’involucro della Casa dei proletariato con il teatro annesso. Battellieri, galanzieri e contadini riuniti in una lega sotto l’ideologia socialista insegnata da Giuseppe Cavallera, si autofinanziarono anche lavorando alla costruzione. Oggi è un monumento da visitare accompagnati dalle guide turistiche locali (Rosanna Maurandi e Natalia Lapicca).
Erica Calvani