Guida all’isola dei falchi
Il faro e Capo Sandalo
Nell’arcipelago del Sulcis, nell’estremo sud-ovest della Sardegna, si staglia maestoso su una scogliera il faro di Capo Sandalo, il più occidentale d’Italia. Costruito nel 1864, si erge a 138 sul livello del mare. La sua lanterna solca il buio fino a 28 miglia dalla costa ed è l’ultima rassicurante luce per i naviganti diretti verso Gibilterra. A Capo Sandalo si arriva percorrendo la strada provinciale 104 dell’Isola di San Pietro fino al piazzale. Ancor prima di arrivare, però, si ha la sensazione che si andrà a scoprire un luogo con suggestioni da Finis Terrae. L’umidità che proviene dal mare propaga il profumo del rosmarino, dell’elicriso, del mirto, del cisto, del ginepro e di tante erbe e piante presenti nel territorio. Ma l’attrazione che distingue questa località è il tramonto, uno dei più belli che possiate ammirare. Una palla infuocata che si immerge lentamente nell’orizzonte fra cielo e mare, mentre i gabbiani sorvolano la scogliera salutando il giorno che muore. Luogo di contemplazione della volta celeste, regala altre emozioni quando nell’isola arriva il Maestrale. E allora si presenta un altro spettacolo imperdibile la furia del vento che tormenta il mare, che percosso risponde con onde spettacolari e minacciose. La schiuma bianca e le goccioline di salsedine riescono a raggiungerci a 138 di altezza. Di fronte al Faro di di Capo Sandalo c’è un piccolo scoglio nero chiamato il Corno, luogo privilegiato di immersioni. Il mare cristallino e profondo è ricco di fauna e di flora. E dalla primavera qui volteggia il falco della regina (o Eleonora), il piccolo rapace che tutti gli anni compie un lungo viaggio dal Madagascar per nidificare su queste scogliere. Protetto dalla Lipu (Lega italialana protezione uccelli), che ha qui una delle più belle oasi del Mediterraneo, con sede a Calafico. Un altro luogo di straordinaria bellezza (una breve deviazione sulla destra salendo) da non perdere prima di lasciare Capo Sandalo.
Donatella Ritzu Ferraro