Estensione della rete idrica

Nuovi scavi e tesori archeologici
Lo scorso 17gennaio in un post sulla sua pagina Facebook il sindaco di Carloforte, Stefano Rombi, ha comunicato il prosieguo di lavori di estensione della rete idrica in area extraurbana per 2.3 km: dall’ultimo tratto in cui la condotta arriva a Girin, in direzione per la Caletta, e in zona Macchione verso l’innesto della strada per Capo Sandalo. La comunicazione ha generato entusiasmo, in particolare per chi possiede delle proprietà limitrofe al paese e raggiungerebbe l’agognato traguardo dell’acqua corrente. Niente più autobotti, preoccupazioni per le cisterne che non si riempiono, pozzi a rischio di diventare di acqua salmastra.
Fin qui la parte trionfante della notizia, accompagnata dalla precisazione di un investimento di un milione di euro dello stesso Comune alla quale segue, però, quella di un impedimento da parte della Soprintendenza che impone la supervisione di un archeologo nei lavori di scavo per l’inserimento delle tubature, il cui intervento sarebbe a totale carico del Comune. E questo, prosegue il sindaco, significherebbe un ulteriore carico oneroso nonché un rallentamento dei promessi lavori.
“Scaveremo principalmente su strada, profondità massima 80 centimetri, su aree già asfaltate, per nulla naturali, in cui sono già stati fatti altri lavori, se non altro il rifacimento degli asfalti, nel corso dei decenni…” sottolinea il sindaco. “Non chiediamo di essere aiutati. Chiediamo di essere lasciati in pace. Di non essere vittime di richiese ridondanti. Io rispetto profondamente e, direi, filosoficamente tutti i soggetti deputati alla tutela del nostro passato e del nostro paesaggio. Ma mi pare si stia esagerando. Per favore: fateci lavorare serenamente”.
Tra i commenti, qualcuno ironizza sul fatto che non siamo a Roma o a Pompei. Immaginiamo la reazione del popolo social (e non solo): proprio quando, dopo interminabili attese, si palesa la realizzazione di un sogno in grado di rivoluzionare la quotidianità, ecco che dall’alto la macchina burocratica lo fa svanire o quasi. D’altra parte quando si trova un tesoro ci vogliono anni per renderlo accessibile al pubblico, come testimonia Carloforte Magazine del 10 novembre 2023 sugli scavi di Largo Parodo. L’archeologo libanese Wissam Khalil, direttore della missione archeologica a Carloforte (MAC), dichiarava che l’area sottoposta alle indagini risultava essere una necropoli fenicia di grandi dimensioni paragonabili a quelle del complesso di Sirai. Non solo, la tomba è di grande interesse per il ritrovamento di resti umani, di un tesoro del dio Baal e di manufatti preziosi. Ed è solo una delle tante che ancora attendono di essere scavate sulla nostra isola. Certo, i tempi degli scavi archeologici per loro natura non possono essere rapidi e i fondi di solito vengono spalmati in decenni. Ma molti attendono di visitare la tomba di Largo Parodo, che secondo indiscrezioni dovrebbe aprire ai turisti per il Girotonno. E testimonia quanto l’isola degli Sparvieri fosse un approdo per diversi popoli antichi, grazie ai suoi tesori naturali e alla posizione strategica. Dai nuragici (www.sentiericarloforte.it/punti-di-interesse/nuraghi) ai fenicio punici ai vandali, dei quali si è trovato un villaggio con reperti datati attorno all’anno 1000, attuale oggetto di studi.
Gabriella Olanda