Differenziata: perché Carloforte è prima in Sardegna
Quasi raggiunto il 90% dei rifiuti riciclati, benefici anche per la TARI
L’anno scorso Carloforte è entrato nella hit parade dei Comuni Ricicloni e ha ottenuto un riconoscimento di Legambiente per aver superato l’80% di raccolta differenziata (arrivando a 85.18%). Quest’anno il Comune di Carloforte ha battuto se stesso e ha stabilito un record in Sardegna: abbiamo differenziato l’89.46% dei rifiuti (secondo i dati Arpas, che si riferiscono al 2023).
“Tolto quel dieci per cento circa di frazione secco, tutto è stato inviato al recupero, niente a smaltimento” sottolinea con orgoglio l’ingegnere ambientale Giuseppe Simeone, funzionario dell’area servizi che si occupa della gestione rifiuti. “Questa percentuale ci ha permesso di non alzare le tariffe TARI perché siamo in costante premialità regionale. Godiamo della riduzione del 60% sul costo aggiuntivo di ogni tonnellata di secco”.
Una crescita continua di buone pratiche negli ultimi sei anni. Siamo passati dal 47.76% del 2017 al primo posto. Come è avvenuto? “Grazie alle scelte amministrative, alla collaborazione e alla bravura degli operatori, alla sensibilità della popolazione – in particolare i titolari di utenze non domestiche (bar, attività produttive ecc) – e alla volontà da parte di tutti di tenere l’isola pulita” risponde Simeone. “Tranne una decina di persone che si ostinano a gettare ingombranti nelle campagne, si è compreso a fondo l’obiettivo”. Che è stato raggiunto a tappe: dapprima con il nuovo appalto alla Teknoservice (in scadenza a giugno 2026), poi con l’eliminazione delle “isole ecologiche”, l’ampliamento dell’ecocentro, la dotazione di nuovi cassoni per recuperare il legno e suddividere materassi, divani, plastiche dure ecc., l’efficientamento dei bustoni bianchi e delle casse stagne per rifiuti speciali (medicinali, toner, apparecchi elettrici ecc.), la campagna di informazione e il dialogo costante. “L’intuizione di ritirare il secco ogni 15 giorni, al posto di una volta alla settimana, per stimolare ancora di più la differenziata, ha dato il colpo finale” racconta l’ingegnere ambientale. “Purtroppo nel 2025 non riusciremo a doppiare il 90% perché nel frattempo le norme sono un po’ cambiate: per mancanza di impianti regionali i rifiuti tessili ora devono essere conferiti nell’indifferenziata. Contiamo però di attestarci sull’88% ”.
Se consideriamo che l’obiettivo per il 2029 è superare l’80% di riciclo dei rifiuti solidi urbani, i carlofortini possono andare orgogliosi di aver battuto sul tempo molti connazionali. Anche perché sulle coste dell’isola si accumulano rifiuti che vengono da lontano e grazie ai volontari e al Comune vengono smaltiti correttamente.
Susanna Lavazza