“Miracolo di Natale” giovedì 19 dicembre
A Carloforte e Portoscuso un appello per i poveri
Quanti sono i poveri a Carloforte? Difficile dirlo. Perché se da una parte sono 54 quelli che quest’anno hanno chiesto il reddito di inclusione sociale, dall’altra c’è chi non vuole ammettere la propria condizione di indigenza. Proprio a loro è dedicato il “28° Miracolo di Natale”, giovedì 19 dicembre sulla scalinata dell’arco di via Solferino. Tutto il giorno – dalle h 9 alle 21 – si potranno portare pacchi dono con generi alimentari, giocattoli, articoli per bambini. L’iniziativa, promossa dalla Caritas e sostenuta dal Comune di Carloforte, è estesa ad altri 24 comuni sardi.
Quindi la beneficenza verrà redistribuita in base ai bisogni. Da 28 anni la Caritas organizza questo giorno di solidarietà nel periodo natalizio, ma i bisogni aumentano sempre più. Si tratta di una forma di “Agiudu torrau” (aiuto reso), quello praticato dai pastori e dalle comunità in cui ci si aiutava a vicenda nei momenti di carestia o di emergenza. Anche la Regione Sardegna lo ha chiamato così quando ha istituito il R.E.I.S, reddito di inclusione sociale, quale “misura idonea a promuovere e finanziare azioni integrate di lotta alla povertà e per contrastare l’esclusione sociale, utile alla composizione dei diritti sociali fondamentali e inderogabili dei cittadini, in favore di famiglie in condizione di difficoltà economica”. Per la verità, i 4.134 contribuenti a Carloforte non sono messi male rispetto a chi vive nei centri minori del Sud Ovest della Sardegna. Scriveva Andrea Saba in base alle ultime dichiarazioni disponibili, quelle del 2016, sul bimestrale di informazione economica Sardegnaindustriale.it “Il contributo dato dal Sulcis Iglesiente alla generazione di ricchezza nell’isola si riduce fortemente, come anche la sua capacità relativa di offrire opportunità di lavoro e di reddito.
Gli unici comuni in cui il reddito pro-capite raggiunge livelli paragonabili alla media provinciale sono quelli maggiori, in cui tradizionalmente si concentrano la produzione e i servizi. Troviamo nella prima posizione Portoscuso (13.675 euro), seguito da Carbonia (13.502 euro), Iglesias (13.258 euro), Carloforte (12.469 euro)…Il risultato complessivo è determinato soprattutto dalla minore presenza nel Sulcis Iglesiente di persone in possesso di un lavoro ufficiale e quindi di un reddito censito. In Sardegna sono infatti 44 ogni 100 residenti, mentre nell’area in esame risultano solo 39”.
La situazione non è cambiata moltissimo, anche se pesa sempre più la crisi dell’industria a Portovesme. A questo proposito il gruppo culturale Vergine d’Itria ha allestito un “Presepe solidale” che si può ammirare nella chiesa dell’antica tonnara di Su Pranu ed è accompagnato da varie iniziative. Anche da parte della Diocesi e in particolare di don Antonio Mura, responsabile dell’Ufficio pastorale sociale, lavoro, ecologia, giustizia e pace, l’appello è alla solidarietà per le famiglie colpite dalla disoccupazione.
Guido Lussu