Le comunità tabarchine in festa per la terza edizione del festival Raixe d’@mare
Da martedì quattro incontri tra parole e musica: lo scrittore Massimo Carlotto, il giornalista James Bone, i musicisti Matteo Leone e Battista Dagnino sui traghetti tra Calasetta e Carloforte il 4 e 5 luglio
“La gomena sciolse/ dal salso anello il marinar/ Ancor il fratello l’ancora divelse/ Dei Lomellini il barco/ Onde crear di pegliesi l’arca/ Sull’isola di Tabarka”. Questi versi di Mario Emnauelli su una parete del museo-archivio digitale Raixe di Calasetta ricordano la partenza dei coloni liguri da Pegli, alla volta dell’isola di Tabarca e l’inizio di un lungo viaggio attraverso i secoli, fino a fondare altre comunità nel Mediterraneo.
Nelle serate di martedì 4 luglio e mercoledì 5 luglio il festival Raixe d’@mare, organizzato dalla cooperativa Millepiedi e giunto alla terza edizione, cercherà di “fare il punto sull’identità tabarchina, provare a mettere insieme il sentimento di chi la vive alla curiosità di chi la osserva” come spiega la presidente Marzia Varaldo.
Martedì alle 18 l’evento avrà inizio a Calasetta in via Principe Umberto I 61. Dopo i saluti istituzionali della sindaca Claudia Mura e di Marzia Varaldo, la visita del museo Raixe sarà guidata da Remigio Scopelliti, da sempre impegnato nella valorizzazione del patrimonio culturale locale. Proseguirà sulla nave Eolo con il viaggio di andata Calasetta-Carloforte (partenza alle 19.30) dove l’antropologo Luca Navarra intervisterà lo scrittore Massimo Carlotto, esponente di spicco del genere noir italiano, giornalista, saggista, fumettista e sceneggiatore che scrive nella sua pagina ufficiale di Facebook: “Tabarchina è la comunità di Calasetta che mi ospita qualche mese all’anno e che io amo molto. Non è Sardegna, è un pezzo della storia del Mediterraneo che ha trovato casa su quella costa e nell’isola di Carloforte. Un patrimonio linguistico, culturale, enogastronomico da conoscere e riconoscere”.
Nel viaggio di ritorno (partenza alle 20.15) si potrà ascoltare Matteo Leone, reduce da un successo crescente e dall’uscita, il 23 giugno, del suo disco omonimo Raixe, scritto nella sua lingua madre, il tabarchino.
E’ stato un disco in “evoluzione”, come lo definisce lo stesso autore, in cui sono ricorrenti ed emblematici i temi del cammino e del viaggio affiancati al desiderio di cogliere l’eredità del passato da riscoprire e conservare: “Su che camiñu ma nu ögiu cacciò via i mé ràixe, passu dópu passu me véstu e vaggu à piggiò quéllu che me spette…” (Sto camminando ma non voglio buttar via le mie radici, passo dopo passo mi vesto e vado a prendere ciò che mi spetta…)
Mercoledì alle 18.45 ci si troverà a Carloforte in via XX Settembre 48. Dopo i saluti del sindaco Stefano Rombi e di Marzia Varaldo, Andrea Luxoro, cultore della lingua locale, farà da guida per conoscere meglio il Polo linguistico tabarchino. Alle 20.15 inizierà il viaggio di andata per Calasetta sulla motonave Eolo dove Luca Navarra dialogherà con il giornalista James Bone, ex corrispondente di The Times of London a New York e a Roma. Il viaggio di ritorno, con partenza alle 21, sarà allietato dal carlofortino Battista Dagnino, cantante e chitarrista, autore e interprete di canzoni anche in lingua tabarchina, e celebre per lo spettacolo “In sce unde de Faber”, in cui reinterpreta le canzoni di Fabrizio De André, che si esibirà nel concerto “A ca insciû mò” (la casa sul mare).
Il biglietto di andata e ritorno costa 5 euro e si acquista direttamente presso il museo Raixe di Calasetta, via Principe Umberto I 61 o il Polo linguistico di Carloforte, via XX Settembre 48. Include la partecipazione agli eventi a terra e a bordo, un assaggio del prelibato cous cous di Betta Rombi, un bicchiere di Carignano del Sulcis, e contribuisce a sostenere il progetto di promozione della cultura tabarchina.
Angela Mameli