Parla anche di Carloforte il libro “33 isole”, da domani in tournée internazionale, che verrà presentato qui il 19 maggio
L’autore Lucio Bellomo, navigatore solitario e poi scrittore al suo esordio (con la prefazione di Simone Perotti), racconta perché quella di San Pietro è tra le sue preferite
Vi ricordate di quel ragazzo siciliano pieno di capelli approdato a Carloforte su quel gommone a vela somigliante a un windsurf ? Era l’estate 2018, navigava in solitaria, faceva un sacco di domande, ha passato anche un inverno (2021) qui, sull’isola di un’isola di una penisola. Venerdì 19 maggio all’Exme in via XX settembre verrà presentato il libro di Lucio Bellomo 33 isole, diario di bordo e resoconto del suo viaggio durato oltre quattro mesi. Edito da Mursia in due volumi – Da Ustica a San Pietro e Da Marettimo a Venezia – per un totale di 600 pagine, si trova già sia in libreria sia on line. Il tour di presentazioni inizia venerdì a Venezia, include 13 tappe, tra cui Milano, Torino, Grenoble, Ginevra e, infine, Carloforte.
Lucio Bellomo nasce a Palermo nel 1983, si laurea in ingegneria elettronica, completa gli studi a Torino e a Parigi poi si trasferisce a Tolone, dove ottiene un dottorato di ricerca e la cattedra di professore associato, a meno di trent’anni. Molla tutto due anni dopo per ripartire dalle sue vere passioni: la vela e le immersioni subacquee. Con due traversate oceaniche all’attivo, ha lavorato nella sua Sicilia e nei mari tropicali di mezzo mondo come istruttore di subacquea e apnea. Oggi vive in barca a vela e organizza sailing tour per condividere con i suoi ospiti l’amore per il Mediterraneo, sopra e sott’acqua. Questo è il suo esordio letterario. Un’indagine molto interessante su 33 isole italiane abitate, 33 porti con i loro fari verdi e rossi, 33 aprodi, 33 modi di accogliere, di salutare, a volte di parlare, di abbracciare, 33 partenze e nostalgie, differenze e similitudini lambite da uno stesso mare e forse anche un futuro comune. Tutte racchiuse in uno scrigno, pronte a raccontarsi con le parole scelte da lui, suggerite da un raggio di sole obliquo, una brezza fresca, un tramonto struggente, un profumo appetitoso, una canzone mistica, ma soprattutto da un volto, un abbraccio, un moto di rabbia, di frustrazione. Perché questo diario di bordo vuole andare oltre la superficie della bellezza: vuole entrare nel tessuto sociale, nella vita reale, quella che si svolge d’inverno, quando le isole non sono animate dal turismo, e indagare sul futuro dei luoghi isolati ma abitati, che ha visitato.
“Carloforte mi è rimasta nel cuore, lo dimostra la scelta di passarvi l’inverno 2021 e di presentare lì il mio libro” dice Lucio, “è un’isola più fortunata delle altre, con la sua storia economica fiorente, il porto naturale riparato, le saline, il trasporto e stoccaggio di minerale, l’eccellenza dell’istituto Nautico, una vita sociale autonoma che si esprime, nel teatro, nella banda, nella biblioteca, nelle associazioni culturali”. La prefazione di 33 isole, non a caso forse, è di Simone Perotti, lo scrittore marinaio che già firmò la prefazione alla raccolta di racconti Carloforte luogo dell’anima, realizzata a cura della Libera Università di Carloforte (che edita questo magazine) con i contributi di 12 allievi del corso di scrittura o autori già affermati.
Ma il volume di Bellomo non è una guida nautica/turistica o un utopico rimpianto per paradisi perduti. Tutte le interviste fatte, soprattutto ai giovani, e le testimonianze da lui raccolte danno priorità ai problemi e al futuro delle comunità isolane. Hanno lo scopo di esplorare identità, funzionamento, problemi e possibili soluzioni allo spopolamento. Nelle differenze e nelle similitudini, nell’apporto esterno di “furesti”, spera di trovare la chiave per “de-isolare” le isole. Un progetto che il documentarista Alberto Bougleux sta trasformando in un film.
Erica Calvani