Sabato 11 marzo l’artista Marta Fontana presenta il suo progetto d’arte pubblica “Formiche di mare” dedicato ai galanzieri
Il 30 aprile, sul Molo San Carlo, sarà inaugurata l’opera dell’artista, simbolo di collegamento tra l’isola e la costa delle miniere
Sabato 11 marzo alle 18.00, presso l’Exme si tiene la presentazione del progetto d’arte pubblica di Marta Fontana Formiche di mare dedicato “Ai galanzieri, alla loro fatica di mare e di piombo, al nostro orizzonte”.
“L’idea nacque nell’estate del 2020” dice l’artista di origine veneta, residente a Carloforte da oltre vent’anni “fui invitata dal Comune di Carloforte a progettare un’opera d’arte a completamento del restauro del molo San Carlo, l’unico rimasto con pavimentazione originale. Ho subito sentito che accettavo una grande responsabilità. Dovevo dare voce alla memoria collettiva di questa comunità. La particolarità del lavoro dei galanzieri era il trasporto via mare: fino a un secolo fa creavano una sorta di ponte tra l’isola di San Pietro e le coste minerarie a sud ovest della Sardegna. Il simbolo di quell’epoca, che non è andato perso, sono le barche a vela latina, le bilancelle. Ho pensato così di coinvolgere gli eredi dei maestri d’ascia di Carloforte che le costruivano, e da loro trarre i disegni, i suggerimenti tecnici per realizzare una sorta di traccia essenziale dello scafo di una bilancella. Molto utile è stato il supporto dello studio CCV Granara Migliavacca per la resa tecnica dei disegni, in modo che fossero idonei alla realizzazione in corten. Ma è stato ugualmente fondamentale interfacciarmi con gli storici locali, gli appassionati, i modellisti, i periti minerari del territorio, gli insegnanti e gli studenti di ogni grado di Carloforte, e con chiunque potesse trasmettere memoria, traccia o interesse per questa particolarissima attività presente nel tessuto storico e sociale della nostra isola.”
La serata è aperta a tutta la comunità e al territorio del Sulcis Iglesiente e Guspinese minerario.
Assieme a Marta Fontana vi partecipano il sindaco Stefano Rombi, l’assessora ai Beni Culturali Betty Di Bernardo, i rappresentanti del Comune di Carloforte, il curatore Efisio Carbone, gli ingegneri Giorgio Granara e Noemi Migliavacca, i rappresentanti della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e della Fondazione di Sardegna, che hanno contribuito a finanziare il progetto. Saranno presenti i maestri d’ascia, i periti minerari, studenti e insegnati, chiunque abbia collaborato e abbia piacere di condividere l’esperienza.
L’opera è già parzialmente visibile sul molo San Carlo, di fronte al Cavallera: si intuisce la forma stilizzata di una bilancella, la tipica barca in legno a vela latina che trasportava il piombo grezzo (galena) dalle coste delle miniere a un porto sicuro come quello di Carloforte, per poi imbarcarlo sui piroscafi diretti a Marsiglia o agli altri scali. Formiche di mare verrà ultimata il 14 aprile, meteo permettendo, con la collocazione di un blocco in calcare grezzo, simbolo dei minerali trasportati a spalla dai galanzieri carlofortini. Proviene dalla cava di Terraseo ed è una donazione della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (500 km, 30 tappe a partire da Iglesias). Il blocco verrà trasportato dal porto di Buggerru a Carloforte con la bilancella Ruggero II di Salvatore Luxoro, ripercorrendo la rotta dei galanzieri. Anche per questo all’inaugurazione saranno invitati i comuni dell’area mineraria del Sud Sardegna.
Marta Fontana racconta un dettaglio dell’opera: “A terra ho voluto realizzare una specie di traccia che collega la fine del molo alla struttura in acciaio corten, a ricordare il segno che le barche lasciano sulla sabbia o la roccia quando vengono portate a riva. In questa traccia l’acqua piovana scorrerà verso il mare, a simboleggiare il movimento continuo delle bilancelle nel loro andirivieni tra coste, come un respiro sul mare. Ho pensato di realizzare un’opera non troppo astratta, bensì comprensibile e vivibile dalla gente, una traccia-segno essenziale della bilancella, che si può attraversare e percorrere”. Formiche di mare comprende oltre alla struttura della bilancella, il blocco di minerale che verrà collocato il mese prossimo, e una panchina a cui è collegata una rampa di corten (a ricordare le passerelle dei galanzieri), per un totale di circa 22 metri di lunghezza. Ma anche l’orizzonte fa parte dell’opera, perché apre lo sguardo alle coste sarde, ove si svolgeva l’attività dei galanzieri.
In questi tre anni di gestazione sono nate diverse collaborazioni con le scuole di Carloforte, con l’Università di Cagliari, soprattutto con il Museo di arte contemporanea di Calasetta (MACC), diretto da Efisio Carbone, che sta progettando una mostra e un documentario sulle opere di Marta Fontana. “La risposta delle persone coinvolte sul territorio è stata incredibile” dice l’artista “forse è questa la parte più viva della mia opera”.
Rosanna Maurandi